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Oakland, 1913. È nell'atmosfera carica di vapori di una stireria, tra una moltitudine di operaie sfiancate dalla quotidiana, logorante ripetizione di gesti meccanici, che Jack London ci presenta la protagonista di uno dei suoi romanzi più coinvolgenti. Impossibile esaurire sotto l'etichetta di un genere la ricchezza di temi e motivi della "Valle della luna". La progressione del racconto aggiunge sempre qualcosa di nuovo al libro che credevamo di avere tra le mani: non solo un testo di denuncia sociale (pagine esemplari sono dedicate allo sciopero dei ferrovieri americani, destinato a fallire), ma anche una storia d'amore, un avventuroso viaggio on the road, un romanzo di formazione denso di riferimenti autobiografici. Saxon Brown e Billy Roberts, figli della classe operaia, decidono di partire da Oakland alla ricerca della loro dreamland, una sorta di terra promessa dove dimenticare le miserie e le violenze della vita urbana e recuperare un rapporto più autentico con se stessi e con la natura.